martedì 31 maggio 2011

Aquilone

Come dicevo .... (tra quando ho scritto è quando ho pubblicato è passato un eone)
sono abbastanza affascinato dal pantheon Greco- Romano e anche dagli elementi e dalle loro energie, inoltre il territorio in cui vivo mi influenza e mi carica di suggestioni.
Pensavo quindi che mi piacerebbe creare una festa per celebrare i venti un vento in particolare il vento del nord, Borea detto anche Aquilone.
Ebbene si il famoso gioco prende il nome da un dio figlio di Eolo.
quale modo migliore e più divertente che una festa in cui l'aquilone diventa gioco e simbolo per onorare le forze dell'aria.
A Lecco ogni sera spira un vento dal nord e questo lega la celebrazione a un territorio. vorrei creare questa mia tradizione questa mia celebrazione .
Ovviamente è solo una idea abbozzata ma la trovo molto coinvolgente e permette l'esperienza diretta con il vento al quale poter associare significati anche più profondi e simbolici con un elemento quello dell'aria che mi è particolarmente affine.

volevo scrivere....

Non amo legarmi troppo a un pantheon prestabilito, forse perchè li trovo tutti affascinanti fantasiosi, ma non posso negare che quello greco-romano sia quello che mi piace di più, il più ricco e uno di quelli maggiormente legati al territorio in cui vivo. Purtroppo però nel nostro imprinting educativo tendiamo a seguire le tradizioni più consolidate. Essere pagano oggi significa aderire in maniera più consistente a tradizioni celtiche: i sabbath sono le feste di quei popoli, che sicuramente essendo più aderenti al ciclo delle stagioni e dei movimenti astrali hanno una importanza indiscussa. Tuttavia credo che nel tracciare il proprio percorso la propria spiritualità sia essenziale compiere un'analisi critica di tutto, usare il proprio intelletto per cercare di comprendere i significati, i famosi perchè, usare l'anima per cogliere le energie e arricchire così il nostro spirito. Purtroppo al giorno d'oggi nell'ambiente pagano si arriva spesso ad un atteggiamento un po' snob e chiuso.
"I Libri dicono questo, io ho letto tanti libri che dicono più o meno le stesse cose e quindi farò così per sempre e guai a chi non fa così, chi celebra in altro modo è solo un poveretto che vuole fare la replica di qualcosa che ha visto alla tv."
Io di libri ne ho letto qualcuno ma al di là delle varie tradizioni, dei cibi da mangiare da i fiori da usare come decorazione dell'altare, da nessuna parte ho sentito descritta "la magia", "l'energia" che si prova durante un rituale alla luna piena di febbraio o durante la festa di Imbolc o di Litha.
Questa è una religione che si basa sull'esperienza, l'esperienza personale col Dio e la Dea con tutto quello che ci circonda, noi siamo solo strumenti che risuoniamo delle loro vibrazioni, producendo ognuno una armonia diversa.
Questo è il bello di questa religione, ognuno a suo modo è speciale e uguale agli altri nei confronti della divinità. La figura del sacerdote, a mio parere è associabile a quella di un conducente di un'auto durante una gita domenicale, ma non è detto che altri non possano guidare, anche meglio di lui. Tale compito gli affida delle responsabilità ma non lo rende migliore degli altri.
Tuttavia come scrivevo abbiamo (in Italia) un imprinting diverso, quello cattolico, quello del catechismo(lo studio dei testi sacri...ma non esistono testi sacri nel paganesimo il testo sacro è la gemma che sboccia in primavera e il fiume che scorre a valle), quello gerarchizzato della chiesa, inoltre c'è il nostro orgoglio che ci spinge a sentirci migliori solo perchè sappiamo fare bene una cosa e quindi elevarci presuntuosamente sopra agli altri (questo aspetto è talmente insito nella natura umana, soprattutto al giorno d'oggi dove distinguersi è difficile ma pare essenziali per non sentirsi mediocri. Ma lo diventiamo comunque se lo facciamo a discapito degli altri).
La natura di questa religione è un'altra e forse è il problema maggiore di questa religione che non può incasellarsi negli scemi semplicistici di quelle monoteistiche maggiori.

Detto questo io volevo scrivere un'altra cosa che c'entrava solo marginalmente con questo discorso ma è venuto fuori così e mi va di lasciarlo scritto. Aprirò un altro post per


venerdì 27 maggio 2011

Coincidenze?


Pandora!!!
Oltre ad essere il titolo di una mia prossima mostra :-) fu la prima donna creata dagli dei Greci, da Efesto per ordine di Zeus.
Il mito del vaso lo si conosce abbastanza bene ma avete mai notato la straordinaria similitudine tra questo mito e quello di Adamo ed Eva?
Pandora fu creata dopo l'uomo come Eva e donata ad Epimeteo. Anche Pandora disobbedì ai dettami degli dei e aprì il vaso liberando nel mondo tutti i mali. Quindi un mondi senza mali era come un paradiso terrestre....
Insomma i primi cristiani forse erano determinati ma non così fantasiosi.
Se andiamo avanti con le vicende di Pandora, scopriamo che ebbe una figlia, Pirra che insieme allo sposo Deucalione sopravvisse a un diluvio universale voluto da Zeus e si occpuarono di ripopolare in seguito il mondo. Vi viene in mente qualcosa?

giovedì 19 maggio 2011

La Carciofa


Adoro i greci e la loro mitologia è così fantasiosa e ricca di ispirazione. Amando le piante e la botanica è fantastico come esista una storia su ognuna di esse, anche sul Carciofo.
Vi siete mai chiesti come mai il Cynar, il famoso liquore a base di carciofo si chiama così? In latino il Carciofo si chiama appunto Cynàra. Ma Cynara era anche una bellissima ninfa dai capelli color cenere (biondo cenere, da qui il nome) e dagli occhi verde e viola. Bellissima, volubile dal carattere un po' spinoso.
Zeus, il grande Zeus, farfallone dell'olimpo ovviamente se ne innamorò (i suoi amori duravano giusto quel quarto d'ora), ma lei un po' se la tirava e lo rifiutò, lui stufo amareggiato dal rifiuto colto dall'ira la trasformò nel verde ortaggio con le spine che conosciamo bene dai fiori e il cuore dello stesso colore degli occhi della ninfa.
La morale ve la risparmio, anche perchè adoro i carciofi...che in fondo hanno un cuore tenero.

martedì 17 maggio 2011

Ho pensato parecchio a cosa scrivere e l'unica cosa che non ha subito cambiamenti in questi giorni è che mi sento presa in giro. HHo scritto un post deliberatamente teatrale e mi sono sentita rispondere che ero catastrofista e che tutti erano disposti al dialogo.. come potevo pensare che fossimo così in crisi da scindere il gruppo? Assolutamente non sarebbe successo! Era l'8 Marzo.. ora è il 17 Maggio e tutti quelli così disposti al dialogo non hanno dialogato per niente e la situazione è precipitata ancora più in basso.
L'altro giorno mi sono incavolata molto con J.. poi mi sono resa conto che non era solo con J che ero arrabbiata ma con entrambi. So cosa si prova a rendersi conto di aver sopravvalutato un rapporto, di aver pensato che una persona fosse più importante per noi di quanto fosse in realtà, ci lascia un po' stupiti e arrabbiati e con una voglia di rivalsa per il tempo speso dietro a quel rapporto e che ora ci sembra buttato via. Capisco questa sensazione. Quello che non capisco e non riesco ad accettare è l'immaturità con cui viene gestita la situazione.
Suz, da una parte, che accusa J di non pensare veramente quello che dice e poi però si aspetta che sia comunque lui a contattarlo per il chiarimento e J dall'altra che smette di rispondere per essere superiore ma poi pensa di evitare a tutti i costi di incontrarlo.. e io sono in mezzo a questa situazione da elementari, tra un "ha cominciato lui" e un "se c'è lui non vengo". Sono uomini fatti e cresciuti eppure si rifugiano dietro a queste scuse da asilo per non dover mettere mano al loro orgoglio e affrontare il problema, tirano avanti dritto senza curarsi di nulla nemmeno dei progetti per cui avevano preso un impegno e fingendo che il passato non esista. Fanno a gara a chi è più superiore.
Mi è venuta un'idea, un'immagine bellissima nella mia testa, perchè come diceva Suz anche io quando penso di celebrare qualcosa penso a loro. Avrei dato ad ogni SCN una traccia, un testo base da modificare a piacere e imparare a memoria, ognuno avrebbe fatto la sua parte e rappresentato il suo elemento e poi, compiuto il rito, avremmo appeso insieme il sigillo fuori dalla porta rendendo la mia casa un vero tempio di famiglia, un posto dove tutti noi ci saremmo sentiti sempre a casa indipendentemente da tutto il resto. Il problema delle immagini che ci creiamo è che una volta che ti sembrano perfette non sai mai come modificarle per adattarle alla realtà.. ora penso che lo farò da sola.. nessuna delle alternative riesce ad entusiasmarmi come la prima bozza. Eppure non riesco a credere che sia finita così, che la mia famiglia si stia sfaldando e che non importi a nessuno se non a me.
Dovrò iniziare a pensare ai turni per l'affidamento?

mercoledì 11 maggio 2011

Magia e Haiku


Credo che non ci siano persone che non conoscono questa forma d'arte giapponese dal nome Haiku.
Wikipedia riposta questa definizione:
L'haiku è una poesia dai toni semplici, senza alcun titolo, che elimina fronzoli lessicali e congiunzioni, traendo la sua forza dalle suggestioni della natura e delle stagioni: per via dell'estrema brevità la composizione richiede una grande sintesi di pensiero e d'immagine. Soggetto dell'haiku sono scene rapide ed intense che rappresentano appunto, in genere, la natura e le emozioni che esse lasciano nell'animo dell'haijin (il poeta).

Mi piace in particolare il punto in cui si sottoline la forza che viene tratta dalle suggestioni della natura, e la sintesi di pensiero e di immagine. Sono dei concetti che trovo molto pagani e vicini al mio modo di lavorare. la sintesi di pensiero ridotta a una immagine semplice da visualizzare non solo metre si carica un oggetto ma anche da abbinare a una frase magica da ripetere toccando il talismano che si è realizzato.
L'haiku quindi mi sembra uno strumento perfetto e divertente che può coadiuvare nelle proprie operazione magiche o anche solo per evocare il cerchio, i punti cardinali o per una benedizione durante un sabbath o un esbat. Facile da ricordare, facile da comporre esprime noi stessi e quindi è molto meglio di qualcosa preconfezionato trovato su libri e passato sotto la traduzione di chissà chi.

Io ne ho messi giù due esempi abbastanza banali ma ci ho messo 5 minuti ne ho altri più eleborati che tengo in serbo per ocasioni migliori:

Calendimaggio
balziamo tra i fuochi
sacro calore

Pallida luna
nel cielo di maggio
portami amor